L’Ue smaschera i consumi delle ibride plug-in: le emissioni sono il triplo del dichiarato

— di Barbara Crimaudo —

Le vendite delle auto elettriche, in particolar modo in Italia, tirano il freno a mano. Mentre le vetture ibride plug-in vengono viste in Europa come le traghettatrici verso l’elettrificazione, che con la loro doppia motorizzazione, offrono quando serve la modalità di guida a emissioni zero e con benzina o diesel per lunghi viaggi.

Fin qui tutto bene, con buona pace dei costruttori ben felici di sponsorizzare accattivanti livree dal cuore quasi green, ma la bolla è stata rotta dal rapporto redatto dalla Commissione Ue, che in sostanza con dati alla mano smaschera le plug-in affermando che emettono CO2 3,5 volte superiori a quanto dichiarato dai marchi.

In particolare, la Directorate-general for Climate Action ha pubblicato i dati ricavati da uno studio che si è protratto sui consumi per tre anni, su 600.000 veicoli del parco circolante europeo per le emissioni di CO2. La ricerca pone l’accento sul valore delle emissioni delle auto benzina e diesel che pur essendo superiori del 20%, rimangono fedeli ai valori dichiarati dai costruttori.

Mente i numeri delle ibride plug-in è ben oltre le tolleranze, i valori dei gas serra dello scarico sono tre volte e mezza superiori a quanto riportato nelle schede tecniche di omologazione.

In sostanza le emissioni delle auto plug-in equivalgono a consumi superiori al dichiarato di 4 litri/100 km o 100 grammi di CO2 ogni km.

Ora, la domanda sorge spontanea: come nasce la discrepanza?

Semplice, le Case automobilistiche devono dichiarare e possono tenere conto dei chilometri che un’auto può percorrere ad emissioni zero, in modalità elettrica con una batteria di dimensioni medie siamo intorno ai 50/100 Km, che equivale a un consumo di carburante inferiore rispetto a quello reale.

Quindi nelle schede tecniche, le vetture ibride plug-in emettono da 21 a 60 gr/km di CO2 e rientrano nei parametri degli incentivi messi a disposizione per i veicoli ecologici, ma realmente ne emetterebbero da 120 a oltre 160.

Siamo all’alba di un hybridgate?

No, il sospetto è nell’aria dal 2021 e, aggiungiamo che questi veicoli presi in considerazione dalla ricerca non sono caricati e guidati in modo completamente elettrico. Dal canto suo, l’UE ha già introdotto delle modifiche al calcolo del fattore di impiego che viene usato per determinare le emissioni di CO2 nel corso della prova ufficiale. I nuovi orizzonti, però, saranno applicati a partire dal prossimo anno e potrebbero subire nuove modifiche.