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elezioni politiche

Verso il nuovo Governo

Come ben sappiamo, le elezioni del 25 settembre scorso hanno visto vincere il centrodestra, trainato da Fratelli d’Italia, che si è guadagnato oltre il 25% dei voti. Ci si aspetta quindi il primo Presidente del Consiglio donna in Italia. Ma quando?

I prossimi step

Innanzitutto, dal 10 ottobre prenderà avvio una prima fase burocratica, durante la quale i nuovi eletti, una volta assegnati tutti i collegi delle nuove camere, si registreranno in parlamento, tra foto, moduli e tesserino.

Dopodiché, per il 13 ottobre è attesa la prima seduta delle nuove Camere. In tale occasione, saranno eletti i rispettivi Presidenti di Camera e Senato, per sostituire quelli uscenti. 

Un’altra data da segnare sulla timeline è quella del 15 ottobre, termine ultimo entro cui i parlamentari dovranno comunicare il proprio gruppo di appartenenza.

Le consultazioni

Un salto in avanti di quasi 10 giorni, al 24 ottobre, giorno in cui potrebbero partire le consultazioni, che vedranno coinvolti i presidenti dei gruppi parlamentari e i rappresentanti delle coalizioni di schieramento, oltre a i neo-eletti Presidenti delle Camere, in esito alle quali il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, affiderà l’incarico di formare il nuovo Governo.

Si stima che le consultazioni durino tra i 2 e i 3 giorni e che quindi dal 27 ottobre il Presidente darà l’incarico a formare un nuovo governo. Resta ancora da capire quale sarà la natura: preincarico, pieno o esplorativo? E quale sarà la risposta del soggetto incaricato? Con o senza riserva?

La natura dell’incarico

Andiamo con ordine. Con “incarico pieno” si intende il procedimento più lineare, in base al quale il Capo dello Stato individua un politico (o un tecnico) in grado di ottenere la maggioranza e se questo soggetto incaricato riesce ad ottenere i numeri per formare un Governo, può tornare al Quirinale per sciogliere la riserva. Probabilmente un’ipotesi poco concreta, considerata la situazione di incertezza politica al momento. 

L’incarico “esplorativo”, invece, prevede l’assegnazione del compito a un esponente istituzionale (solitamente, uno dei Presidenti delle Camere) che, rapidamente, svolge in prima persona le consultazioni e ne riferisce l’esito, ma non è da escludersi che possa toccare a lui il compito di formare il Governo.

Con il “preincarico”, infine, si individua il soggetto che ha più possibilità di formare una maggioranza: solo se le sue consultazioni avranno esito positivo, riceverà l’incarico pieno.

Insomma, una volta terminate le consultazioni, il Presidente della Repubblica affida l’incarico a un Presidente nel Consiglio che, nel nostro caso, potrebbe essere Giorgia Meloni. Va specificato che, solitamente, il nuovo premier accetta con riserva, prendendosi il tempo per convocare i partiti che sosterebbero il suo Governo.  

Gli ultimi passaggi

Ebbene, una volta che il candidato ha sciolto la riserva, può presentare la lista dei ministri al Quirinale, ed il nuovo Governo è pronto a giurare nelle mani del Presidente della Repubblica. Dopodiché, il Presidente della Repubblica convoca a palazzo Chigi il premier uscente. Ultimo step: Camera e Senato dovranno votare la prima fiducia al Governo.

Il Governo è ora ufficialmente formato. 

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