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“La dieta dei miracoli” sotto il mirino di AGCOM e TAR

Abbandonare la dieta mediterranea per privilegiare un’alimentazione ricca di proteine e povera di carboidrati. E tanti, tantissimi integratori specifici. Ecco il segreto per vivere centovent’anni, a detta di un noto giornalista ideatore di una dieta che, in realtà, è nuovo stile di vita, divulgato online e su un canale del digitale terrestre ad hoc, che ha visto opporsi la sanzione dell’AGCOM prima, e la sentenza del TAR poi.

La sanzione dell’AGCOM

Ma l’AGCOM dice no, e nel 2019 sanziona l’emittente televisiva che mandava in onda il programma per una somma totale di più di duecentomila euro. L’Autorità ha infatti ritenuto che il messaggio veicolato non solo fosse finalizzato a vendere i prodotti commercializzati, ma anche che inducesse gli utenti a ritenere di poter guarire, quasi per magia, da patologie gravi, instillando un forte dubbio nei telespettatori nei confronti della medicina tradizionale.

In sostanza, una volta appurato che il programma, pur volendo apparire come di natura divulgativa, celava in realtà una palese finalità pubblicitaria, l’AGCOM ha potuto dichiararlo in palese contrasto con l’articolo 36bis, co. 1, par. 3, lett. c) del “Testo Unico della Radiotelevisione”, in quanto potenzialmente lesivo della salute degli utenti.

In particolare (e l’AGCOM ci ha tenuto a sottolineare questo punto) l’aver impostato il programma sulla divulgazione delle testimonianze di alcuni utenti soddisfatti impediva al telespettatore di coglierne la natura commerciale, venendo meno la fisiologica “diffidenza” che solitamente si nutre nei confronti delle pubblicità.

Il ricorso al TAR

Di tutta risposta l’emittente televisiva, sanzionata dall’AGCOM, ha proposto ricorso al TAR del Lazio, facendo leva sull’eccesso di potere da parte dell’Autorità e sulla violazione della libertà di stampa.

E indovinate? Il Tribunale l’ha rigettato.

Inopinabile, anche a detta del TAR, la finalità pubblicitaria del programma televisivo.

La società ha in primo luogo segnalato di non aver mai dichiarato, né tantomeno lasciato intendere, che i benefici di questa “dieta” potessero curare gravi patologie, e di non aver nemmeno mai incentivato i consumatori ad abbandonare la terapia di “medicina classica” loro prescritta.

Secondo il TAR, tuttavia, pur in assenza di tali condotte, non si può trascurare la pervasività del mezzo di comunicazione, soprattutto se consideriamo che l’utente medio della trasmissione versava in una condizione di particolare vulnerabilità, in quanto affetto da patologie molto difficili da curare. «Se è vero che la riduzione degli zuccheri e l’attività motoria determinano il miglioramento delle patologie, come dimostra la medicina tradizionale – spiegano i giudici – è pericoloso, in termini di salute pubblica, collegare all’adozione di uno e stile di uno stile di vita la cura o la regressione di malattie gravi come i tumori o patologie genetiche»

Il TAR non è andato incontro alla società nemmeno per quanto riguarda la sanzione, ritenuta corretta in virtù della reiterata violazione di numerose norme di legge, tramite la continua e ripetuta messa in onda del programma.

Non finisce qui

Nel frattempo, il – sedicente – medico ideatore della dieta dei miracoli, sta affrontando un processo penale, nel quale è accusato di esercizio abusivo della professione; resta solo da attendere la sentenza, per aggiungere un altro capitolo a questa storia che ha del surreale.

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