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Fotovoltaico e autoconsumo: i vantaggi della transizione per imprese e cittadini e la normativa CE

di Marco Merlo Campioni, CEO di save NRG

Il mercato del fotovoltaico in Italia è uno dei più fiorenti degli ultimi anni. La forte crescita registrata deriva principalmente da due fattori che, in questo particolare momento storico ed economico, hanno assunto grande rilevanza: la riduzione dei consumi energetici e delle emissioni di carbonio grazie all’utilizzo dell’energia solare per la produzione di energia elettrica. Imprese e cittadini possono, così, abbattere i costi in bolletta, ridurre la propria impronta di carbonio e contribuire alla lotta contro il cambiamento climatico.

Al netto delle necessità attuali in termini di indipendenza energetica, dobbiamo sottolineare come l’importanza delle energie rinnovabili nel mix energetico del nostro Paese, e in Europa, fosse già evidente anni fa. Da un punto di vista meramente legislativo, già nel 2003, con il recepimento della Direttiva europea 2001/77/CE, si è deciso di incentivare l’installazione di impianti fotovoltaici, facendo leva sul sistema noto come Conto Energia. Questo sistema di incentivi prevede la remunerazione per l’energia prodotta da impianti fotovoltaici di piccole e grandi dimensioni, attraverso il riconoscimento di un prezzo garantito per l’energia immessa in rete.

In pratica, l’energia  prodotta dall’impianto fotovoltaico viene convertita, introdotta nella rete e ceduta ad un gestore locale a fronte di un corrispettivo monetario erogato dallo Stato. Il sistema prevede anche che, al bisogno, il produttore possa consumare direttamente l’energia prodotta dai pannelli solari così da utilizzarla per soddisfare le proprie necessità, o accumularla in apposite batterie per poi riutilizzarla nel momento del reale fabbisogno.  Un meccanismo, quest’ultimo, che è alla base del principio dell’autoconsumo identificato, ormai, come strumento abilitatore della transizione energetica e dello sviluppo sostenibile del nostro Paese. Questo perché, dando la  possibilità di consumare presso la propria abitazione, azienda o stabilimento produttivo l’energia elettrica prodotta dall’impianto fotovoltaico, al fine di riutilizzarla per i propri fabbisogni energetici, consente un immediato abbattimento dei costi energetici in bolletta. Allo stesso tempo, questo tipo di produzione, riutilizzo e consumo dell’energia favorisce l’efficienza energetica e promuove lo sviluppo delle fonti rinnovabili.

 Sintetizzando, l’elettricità generata attraverso i pannelli fotovoltaici, può essere:

  • autoconsumata in loco dall’utente finale;
  • immessa nella rete elettrica nazionale e quindi gestita dal distributore locale;
  • immagazzinata nelle batterie ad accumulo, per poter essere consumata in seguito.

Il vantaggio principale che accomuna tutti questi riutilizzi è la sostenibilità ambientale ed economica. Con l’energia solare, si sprecherà meno energia elettrica, si ridurranno i consumi e i costi energetici in bolletta a fronte di una produzione energetica a zero emissioni.

I benefici che si possono ottenere dall’uso del fotovoltaico (e il conseguente autoconsumo) in ambiente domestico o all’interno di un’azienda sono diversi:

  • risparmio economico: l’installazione di un impianto fotovoltaico consente di generare energia elettrica gratuita utilizzando la luce solare come fonte di energia rinnovabile. Ciò riduce la dipendenza dalle forniture di energia tradizionali, permette di ridurre significativamente la bolletta energetica nel tempo e dà, a imprese e cittadini, la possibilità di ridurre i costi in bolletta proteggendosi da eventuali aumenti dei prezzi dell’elettricità;
  • incentivi fiscali: sono previste dallo Stato infatti diverse agevolazioni sia per le aziende, sia per i privati, che permettono di ridurre la spesa di acquisto di un impianto fotovoltaico e, al tempo stesso, di ridurre i tempi di rientro dell’investimento. Per i cittadini, ci sono gli incentivi previsti dal Superbonus e dall’Ecobonus. Per le imprese, invece, ci sono il Piano Transizione 4.0 e la Nuova Sabatini. Per entrambi, e questa è la vera svolta normativa, c’è la possibilità di costituire delle Comunità Energetiche Rinnovabili;
  • un guadagno economico: per esempio, ricorrendo al Conto Energia o al Ritiro dedicato;
  • la riduzione degli impatti ambientali: l’energia prodotta evita le emissioni di CO2 o di altri gas clima alteranti.

Se i vantaggi sono diversi e notevoli, più complicato può essere, per un’azienda, trovare la forma di autoconsumo da fotovoltaico più adatta: è necessario, infatti, conoscere il proprio fabbisogno energetico e le fasce orarie più produttive per dimensionare correttamente l’impianto in base alle proprie esigenze. D’altro canto, la tipologia di soluzione tecnologica, si presta ad un riadattamento nel tempo: è possibile, quindi, iniziare con un’installazione più piccola e, successivamente, espanderla se aumenta la domanda di energia. Questa possibilità, unita all’integrazione con i sistemi di accumulo dell’energia prodotta e non utilizzata, garantiscono un’alta flessibilità della gestione energetica. Una soluzione che, da sola, non è sufficiente a soddisfare le richieste energetiche del nostro sistema produttivo ma che, correttamente incentivata e implementata, può contribuire alla definizione del mix energetico necessario per garantire l’indipendenza energetica del nostro Paese. È anche così che potremo garantire, a cittadini e imprese, una crescita socio-economica realmente sostenibile.

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