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Don Chisciotte. Area di Spagna in Scala

— di Chiara Pedretti In scena per poche repliche, al Teatro degli Arcimboldi, con il Corpo di Ballo del Teatro alla Scala, un classico molto amato, Don Chisciotte, nella versione coreografica di Rudolf Nureyev.

Don Chisciotte. Un balletto allegro e spiritoso

Uno dei pochi balletti classici di repertorio allegri e spiritosi: dell’imponente opera del Cervantes, ne viene estratto uno dei tanti episodi, ossia la storia d’amore tra la bella Kitri ed il barbiere Basilio, osteggiata dal padre di lei, che la vorrebbe sposa ad un marito più benestante, come il ricco ma stupido Gamache. Come sempre l’amore trionfa e dopo peripezie varie ed un intero secondo atto dedicato a Don Chisciotte che sogna un esercito di Driadi, fanciulle-spirito, i due innamorati riescono finalmente a coronare il loro sogno. Dopo una primordiale versione del 1740, è quella del 1869 al Teatro Bolshoji di Mosca con coreografia di Marius Petipa e musica di Ludwig Minkus ad essere considerata la madre di tutte le successive.

Nureyev

Un’opera vista in Scala numerose volte, di cui dal 1987 sempre con la coreografia del tartaro volante, com’era anche soprannominato Nureyev: coreografia molto vicina a quella originale, con delle aggiunte che riguardano soprattutto delle variazioni maschili. D’altronde si sa, il grande Rudy si è costruito le coreografie a sua immagine e somiglianza, e si vede.

Nessun ospite, tutti gli interpreti sono del Corpo di Ballo: quattro repliche con quattro diversi casts. Abbiamo assistito alla prima, con Nicoletta Manni nel ruolo di Kitri: prima ballerina del teatro milanese, è molto bella in questo ruolo che le si addice molto; tecnica, ma anche espressiva, anche se in alcuni casi leggermente in anticipo sulla musica. Nel passo a due del terzo atto, banco di prova per tutte le danzatrico, dimostra un ottimo equilibrio, eseguendo poi la serie dei fouettés in maniera precisa.

Timofej Andrijashenko

Suo partner, qui e nella vita, altro primo ballerino scaligero, Timofej Andrijashenko, lettone di nascita e milanese di adozione: semplicemente splendido. Preciso, impeccabile, ottimo porteur, anche se la sua fisicità poco ha di iberico: alto, biondo e diafano. Nonostante le scuole dell’Est Europa abbiano un’impostazione che cura più la tecnica e meno l’espressività, il concittadino di Mikhail Barishnikov (sono entrambi nati a Riga) mostra di essere a suo agio nel ruolo passionale del barbiere innamorato, che impone una buona dose di attorialità. Nelle repliche successive si alterneranno Alice Mariani e Martina Arduino nel ruolo di Kitri, Mattia Semperboni, Claudio Coviello e Nicola Del Freo in quello di Basilio.

Don Chisciotte. Il Corpo di Ballo

Il Corpo di Ballo si rivela quello di sempre: ordinario, con poca passione, molto meccanico. Convincono le amiche di Kitri, Alessandra Vassallo e Caterina Bianchi, ed il torero Espada, Marco Agostino. Opaca e spenta la Regina delle Driadi di Maria Celeste Losa, brillante e carismatica Amore di Agnese di Clemente. Don Chisciotte è ancora una volta Giuseppe Conte, storico nel ruolo, sicuro e con evidente esperienza; simpaticissimo il Sancho Panza di Matteo Gavazzi. Due ruoli non danzati, ma che con la sola mimica e senza poter parlare devono raccontarci tutta la storia.

Fino al 31 ottobre
Biglietti da EUR 30,00 a EUR 130,00
Teatro Arcimboldi
Viale dell’Innovazione, Milano
www.teatroarcimboldi.it

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