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Sostenibilità del welfare aziendale. Assidim e Marsh Italia parlano di benessere dei dipendenti e produttività

Assidim. Sostenibilità del welfare aziendale

— di Marco Rosichini

Cresce nelle aziende di tutte le dimensioni la domanda di un welfare più attento al benessere dei dipendenti ed esistono già nuovi strumenti, accessibili e sostenibili, per offrire una qualità di vita migliore, più salute e protezione, anche psicologica, con positive ricadute su performance aziendali, reputazione d’impresa, attrattività dei migliori talenti.

In un periodo storico contraddistinto dalla necessità di maggiori tutele rispetto ai bisogni psico-fisici emergenti Assidim – Assistenza Sanitaria Integrativa – e Marsh Italia hanno organizzato nei giorni scorsi, presso la vibrante cornice del Museo del Violino di Cremona, una conferenza dal titolo Benessere dei dipendenti e produttività: verso una prospettiva integrata del welfare aziendale.

Sicurezza e benessere

Il tema della sostenibilità del welfare aziendale, alla ricerca di un equilibrio che faccia coesistere sicurezza e benessere, si presenta come essenziale nella società post pandemica. È necessario che riemergano quei sentimenti che storicamente hanno caratterizzato il dopoguerra in grado di stimolare una creatività d’azione la quale, a sua volta, ha un evidente impatto sulla produttività economica.

D’altronde, come ricordato da Luca Lombardi, Employee Health Benefits Leader Uffici Territoriali di Marsh Italia, la salute mentale rappresenta una componente imprescindibile dei moderni modelli di welfare i quali, per essere ottimali e performanti, devono essere necessariamente ridefiniti. Sulla scia del mutamento del rapporto fra dipendente e azienda, il welfare non può riflettere un mero scambio economicistico basato sulla retribuzione.

Una nuova forma di rapporto sociale e relazionale

Un welfare innovativo, centrato sulla consapevolezza di un rinnovato capitale umano, deve differenziare lo scambio di beni e servizi che compongono lo stesso affermando una nuova forma di rapporto sociale e, soprattutto, relazionale, nella misura in cui il dipendente diviene parte integrante ed integrativa dell’azienda sposandone la filosofia organizzativa e d’indirizzo.

Tutelare la salute fisico-psicologica

In questo contesto, supplendo ad una crisi del Servizio Sanitario Nazionale che si protrae dalla fine degli anni Novanta, le aziende sanitarie ed integrative devono necessariamente coniugare benessere e produttività nella realizzazione di un welfare aziendale che, forte della sua unicità, si rivolga al più grande ed omogeno gruppo di potenziali soggetti, tutelandone la salute fisico-psicologica e sviluppando un forte senso di appartenenza nei confronti della stessa azienda.

Insomma, un cambiamento di scenario radicale richiede un nuovo paradigma di riferimento, dal modello gerarchico a quello orizzontale, in cui l’accessibilità sanitaria diviene la leva determinante per la competitività delle imprese.

Assidim per coniugare mutualità, solidarietà ed economicità

In questo senso Assidim, associazione con fini esclusivamente assistenziali e non lucrativi fondata nel 1981 e a partire dal 2010 iscritta all’Anagrafe Sanitaria dei Fondi Integrativi presso il Ministero della Salute, si profila come un esempio virtuoso di ente in grado di coniugare mutualità, solidarietà ed economicità. Con oltre 1.800 aziende e 280.000 persone beneficiarie delle prestazioni rappresenta nel panorama italiano uno dei principali player operanti nel campo dell’assistenza sanitaria, garantendo assistenze economiche e servizi in caso di malattia, infortunio, decesso, invalidità, non autosufficienza e malattie gravi a categorie omogenee di dipendenti e collaboratori aziendali.

Marcello Marchese, Presidente di Assidim, (nella foto) nel corso del suo speech a Cremona ha puntualizzato come il welfare pubblico, nei riferimenti normativi dei CCNL, stia da un lato cedendo il passo ad un sistema misto non più riconducibile al SSN, bensì regionalizzato; dall’altro il welfare pubblico garantisce l’obbligo di copertura per i “rischi biometrici” solo e quasi esclusivamente ai dirigenti, tagliando fuori sia i quadri, sia le altre categorie professionali.

Oltre a ciò, il passaggio dal sistema retributivo a quello contributivo ha scosso fortemente il pilastro previdenziale cui il welfare si fondava, cristallizzando ulteriormente un vuoto nel settore dell’assistenza sanitaria. Conseguentemente tanti soggetti (e le relative famiglie) sono rimasti privi di un sistema di protezione e di tutele in riferimento, soprattutto, a grandi eventi come la morte e l’invalidità permanente da infortunio o malattia.

Le strategie aziendali

Il ruolo di Assidim consiste proprio nel colmare questo vuoto, non solo garantendo tutela alle persone dinanzi a questi eventi, ma fornendo strumenti alle stesse aziende. Ma quali sono le strategie che vengono messe in pratica dall’azienda? I

l Presidente Marcello Marchese nel corso della conferenza, mostrando una serie di dati relativi a sondaggi somministrati in diverse aziende, ha desunto come la precondizione per un welfare sostenibile sia l’apertura delle stesse verso l’investimento in salute. Difatti, la problematica più frequente risiede nella mancanza di reputation delle aziende, né contendibili né attrattive, nella misura in cui queste non garantiscono una significativa assistenza integrativa.

Lavorare sull’accessibilità dell’assistenza integrativa

Marcello Marchese ha ammonito come sia necessario lavorare sull’accessibilità dell’assistenza integrativa, facendo un investimento di lungo termine che possa promuovere e proteggere la salute riducendo, inoltre, i costi per il sistema sanitario in vista di un modello di sanità fondato sulla cooperazione tra pubblico e privato in cui prevalga un invecchiamento sano e attivo delle persone.

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