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Farina di grilli: via libera dall’Unione europea

Il regolamento sui “nuovi alimenti”

Poco più di 5 anni fa, l’1 gennaio 2018, entrava in vigore il regolamento dell’Unione europea 2015/2283 che, come si legge all’articolo 1, “stabilisce norme per l’immissione di nuovi alimenti sul mercato dell’Unione”. Il regolamento, ai sensi dell’articolo 10, prevede che sia la Commissione ad occuparsi della richiesta, di propria iniziativa o su istanza di un richiedente, con la collaborazione dell’EFSA, l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare, che redige il proprio parere in merito all’impatto sulla salute umana dell’alimento oggetto della domanda.

La richiesta della Cricket One Co. Ltd

Questo è il contesto normativo in cui si è inserita la richiesta della società vietnamita Cricket One Co. Ltd, presentata alla Commissione il 24 luglio 2019, riguardo l’uso del grillo (in termini scientifici, l’“Acheta domesticus”) congelato, essiccato e in polvere come snack e ingrediente in una serie di prodotti alimentari destinati alla popolazione in generale. E non è l’unica: anche la torinese Italian Cricket Farm è in attesa di un riscontro dalla Commissione, il che dimostra il forte interesse verso il business degli insetti nel settore alimentare.

La domanda della richiedente era corredata da studi e dati scientifici, tra cui una descrizione dettagliata del processo di produzione, i risultati delle analisi immediate, i dati analitici sui contaminanti, i risultati degli studi di stabilità, i dati analitici sui parametri microbiologici e i risultati degli studi sulla digeribilità delle proteine.

L’autorizzazione della Commissione

L’8 luglio 2020 la Commissione, come previso dalla normativa, ha interpellato l’EFSA in merito alla fondatezza della richiesta. Il parere positivo è arrivato quasi due anni più tardi, a marzo 2022, e, solo il 3 gennaio 2023, è stato pubblicato il Regolamento di Esecuzione (UE) 2023/5 della Commissione, in vigore dal prossimo 24 gennaio, con il quale la polvere parzialmente sgrassata di Acheta domesticus è autorizzata a essere immessa sul mercato dell’Unione ed è inserita nell’elenco dell’Unione dei nuovi alimenti.

Un grande risultato per la Cricket One, che sarà l’unica autorizzata, per i prossimi cinque anni, ad immettere sul mercato dell’Unione la farina di grilli, salvo, ovviamente, il caso in cui anche un altro richiedente ottenga l’autorizzazione della Commissione, senza far riferimento ai dati scientifici presentati dalla Cricket One, a meno che non abbia ottenuto il suo consenso.

la descrizione della “polvere parzialmente sgrassata di Acheta domesticus” disponibile sul sito web della Cricket One

Ma l’Italia non è convinta

Nel nostro Paese, da sempre strenuo sostenitore del Made in Italy sulle tavole degli italiani, è prontamente arrivato il parere contrario della Coldiretti – la maggiore associazione di rappresentanza e assistenza dell’agricoltura italiana – sulla decisione della Commissione. “Al di là della normale contrarietà degli italiani verso prodotti lontanissimi dalla cultura nazionale, l’arrivo sulle tavole degli insetti – sostiene l’associazione – solleva dei precisi interrogativi di carattere sanitario e salutistico ai quali è necessario dare risposte, facendo chiarezza sui metodi di produzione e sulla stessa provenienza e tracciabilità, considerato che la maggior parte dei nuovi prodotti proviene da Paesi extra Ue, come il Vietnam, la Thailandia o la Cina, da anni ai vertici delle classifiche per numero di allarmi alimentari”.

Dello stesso avviso anche Filiera Italia e il vicepresidente della Commissione Ambiente della Camera, Francesco Battistoni, che evidenzia come anche la Commissione di sia riservata di svolgere ulteriori analisi e approfondimenti sui possibili rischi legati ad eventuali effetti avversi nutrizionali contenuti nella farina di grilli.

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