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La rete delle radio degli atenei per un’informazione responsabile

STUDENTI, GIOVANI ED ETICA DEI MEDIA: L’UNIVERSITÀ COME FONTE DI NOTIZIE

Incontro promosso dal Dipartimento di comunicazione e ricerca sociale della Sapienza di Roma: il network delle emittenti si confronta con Ordine giornalisti, editori ed operatori del settore

L’università è studio e ricerca in tutti i campi del sapere, ma diventa sempre più anche una fonte primaria di informazioni cui attingere. Crescono le iniziative di  comunicazione e informazione degli atenei non solo sul web ma anche  attraverso un network di radio comunitarie che,  con un approccio multimediale,  si avviano  in un percorso di riflessione e confronto  con il sistema dei media  alla ricerca di un’etica dell’informazione.  E’ stato questo il leit motiv dell’incontro svoltosi presso l’università “La Sapienza” di Roma il 23 novembre, promosso dal Dipartimento di comunicazione  e ricerca sociale nell’ambito della “settimana della sociologia”.

Le emittenti radiofoniche comunitarie

Interessanti ed appassionanti le esperienze delle varie emittenti radiofoniche comunitarie che, da Teramo a Verona a tante altre località, hanno raccontato come  studenti e docenti cercano di portare avanti un approccio all’informazione che si sottragga alla logica standard  della velocità frenetica imposta dagli algoritmi e dal “tempo reale”; un contesto dove  sempre più spesso  viene a mancare consapevolezza e responsabilità nella gestione e diffusione delle informazioni. Presente all’evento il presidente dell’Ordine dei Giornalisti Carlo Bartoli, con lui Franco Siddi di Confindustria radio-tv, Jacopo Marzetti del comitato Media e Minori, Maria Eleonora Lucchin direttrice analisi istituzionali di Mediaset, Maria Pia Rossignaud dell’Osservatorio Tuttimedia e numerosi esponenti del mondo  accademico, tra i quali i promotori prof. Christian Ruggiero  e R. Fiengo.

La “dittatura” dell’algoritmo” è stato il punto centrale dell’intervento del professor Derrik de Kerckhove che ha centrato la sua analisi su come esso sia “un sistema di comando che, al contrario di tutte le interazioni  tra soggetti viventi (dai batteri agli umani), non produce senso ma si muove solo in una logica industriale e di profitto”. Il confronto si è quindi sviluppato sulla necessità, declinata in varie sfaccettatura nella gran parte degli interventi,  di porre  un sistema di regole alla sostanziale anarchia della rete dove, a fronte di una simulazione di libero accesso alle informazione, domina la logica commerciale degli OTT e il mercanteggiamento dei dati personali.

Numerosi anche i focus sul ruolo e la responsabilità degli operatori dell’informazione e in particolare dei giornalisti. Il presidente dell’Ordine dei Giornalisti, Carlo Bartoli, ha rimarcato come, a fronte dell’ecosistema digitale ove siamo tutti immersi “l’etica  sia l’insieme di valori e pratiche che deve guidare chi opera nel campo dell’informazione”,  ha ricordato quanto sia necessario l’aggiornamento delle norme  che riguardano la legge professionale  e che, tuttavia, “non bastano leggi e regolamenti, pur importanti e necessari, occorre lavorare per la diffusione di un uso consapevole – ed etico appunto – dell’informazione capace di svincolarsi dal dominio degli algoritmi delle grandi piattaforme”.

L’incontro della Sapienza, ha spiegato la coordinatrice del dibattito professoressa Mihaela Gavrila, è un primo passo per la costruzione di una “Carta etica” del network dei media universitari che si prefigge di valorizzare le esperienze dei giovani con i nuovi media puntando ad un approccio responsabile verso l’universo della comunicazione digitale. Un percorso da compiere in collaborazione con altri soggetti del settore dell’informazione, compreso l’Ordine dei giornalisti.

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