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Preview della riunione di ottobre della BCE: prosegue la fase di rialzo dei tassi

Enrique Díaz-Alvarez, Matthew Ryan, Roman Ziruk e Itsaso Apezteguia, analisti di Ebury, società fintech specializzata in pagamenti internazionali e gestione del rischio di cambio valuta, hanno analizzato le prospettive per le prossime decisioni di politica monetaria della BCE in calendario per giovedì 27 ottobre.

 

Nei mercati valutari c’è la netta sensazione che il rally del dollaro abbia fatto il suo corso per il momento. I rendimenti dei Treasury statunitensi sono schizzati a nuovi massimi storici insieme alle aspettative di una Fed aggressiva, tuttavia il dollaro non ne ha beneficiato e ha addirittura chiuso la settimana in ribasso rispetto a tutte le altre valute del G10. I tassi d’interesse negli altri paesi seguono ormai abbastanza da vicino quelli statunitensi e i mercati stanno forse giungendo alla conclusione di aver sovrastimato l’entità della crisi energetica in Europa, il che rende difficile un ulteriore rafforzamento del dollaro. Una menzione speciale va al real brasiliano, la valuta più solida della settimana e anche la più performante dell’anno.

 

Giovedì si terrà il meeting di Ottobre della BCE. Prevediamo, insieme a mercati e analisti, un altro forte rialzo di 75 pb, ma il mercato si concentrerà sulle parole della Presidente Lagarde. Gli indici PMI sull’attività delle imprese di lunedì negli Stati Uniti, nell’Eurozona e nel Regno Unito si contenderanno i riflettori con la riunione della BCE. Il rapporto chiave sull’inflazione PCE negli Stati Uniti chiuderà venerdì una settimana impegnativa. Questo è forse il dato sull’inflazione a cui la Fed presta maggiore attenzione.

 

EUR

Questa settimana si preannuncia particolarmente interessante per la valuta comune. Oltre alla riunione della BCE di giovedì, lunedì verranno pubblicati gli indici PMI. Le aspettative sono piuttosto pessimistiche, con un ulteriore calo in territorio di contrazione. Il recente calo dei prezzi dell’energia e l’annuncio di misure di sostegno statale molto generose per le famiglie e le imprese, potrebbero tuttavia riservare ai mercati una sorpresa positiva. Per quanto riguarda la BCE, oltre all’atteso rialzo di 75 pb, potremmo ricevere ulteriori chiarimenti dalla Lagarde su quale sarà il tasso finale previsto dalla banca centrale. Il mercato sta attualmente prezzando un tasso finale ben al di sotto del 3%, il che ci fa pensare a un livello basso e poco realistico.

 

USD

Le aspettative del mercato per il tasso di interesse terminale della Federal Reserve, ossia il livello al quale si prevede di interrompere il ciclo di rialzi, hanno finalmente superato il livello del 5% la scorsa settimana, nonostante la scarsità di dati macroeconomici. Daly ed Evans sono stati i primi funzionari della Fed a intervenire dopo il superamento di questo livello psicologico e sembravano suggerire che fosse forse un po’ troppo alto per i loro standard. La prossima pietra miliare di questo ciclo di rialzi senza precedenti sarà la pubblicazione dell’indice PCE di venerdì. Tutti gli occhi sono puntati sul dato core del mese e, pur essendo un livello annualizzato vicino al 6%, una sorpresa al ribasso potrebbe avere un impatto negativo sproporzionato sul dollaro USA, dato il consenso e il posizionamento del mercato per un dollaro USA sempre più forte.

 

GBP

Dopo le dimissioni di Liz Truss, i mercati obbligazionari hanno trovato stabilità e la sterlina sta tentando di rimettersi in piedi dopo un mese estremamente impegnativo. La notizia di domenica secondo cui Boris Johnson avrebbe rinunciato a candidarsi per la leadership dei Tories, aprendo così la strada a Rishi Sunak, sembra aver rallegrato gli investitori nelle prime contrattazioni di lunedì in Asia, dando ulteriore sostegno alla sterlina. I maggiori rischi di ribasso sembrano essere stati eliminati per il momento, e la chiave sarà ora la reazione della Banca d’Inghilterra nella prossima riunione di inizio novembre. Un rialzo di 100 pb potrebbe costituire un significativo vantaggio per la sterlina.

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