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L’iconica Saddle Bag di Dior non è abbastanza iconica per l’EUIPO

Anche i meno fashion addicted riconoscerebbero tra mille la forma iconica della Saddle Bag di Dior, realizzata da John Galliano nel 1999 e sfoggiata da migliaia di celebrities. Ma a quanto pare l’EUIPO, l’Ufficio dell’Unione Europea per la Proprietà Intellettuale, non è dello stesso avviso.

L’iconica forma a “sella”, di cui Dior ha domandato la registrazione all’EUIPO come marchio tridimensionale

Lo scorso 7 settembre, infatti, l’EUIPO ha rifiutato la richiesta di Dior, che domandava la registrazione della tipica forma a “sella”, ritenendo che, in questo caso, non fosse soddisfatto il criterio del “carattere distintivo” rispetto ad altri prodotti.

I fatti

L’anno scorso, Christian Dior presentava richiesta per registrare la forma tridimensionale della Saddle come un EUTM (EU Trade Mark), con riferimento a prodotti appartenenti a diverse classi di beni, ricevendo una risposta in parte negativa (caso n. R 32/2022-2).

In sostanza, a detta dell’EUIPO, il marchio sarebbe stato privo di carattere distintivo e, pertanto, non registrabile.

O meglio: dal momento che i consumatori solitamente non si focalizzano tanto sulla forma degli oggetti in sé e per sé, ritenuta non sufficientemente peculiare e caratteristica, ma, piuttosto, considerano la forma in relazione ad altri elementi, come ad esempio i loghi, una particolare fisionomia di una borsa avrebbe potuto essere facilmente confondibile con tante altre borse a prima vista simili.

L’EUIPO, a sostegno della propria tesi, riporta alcuni esempi non esattamente calzanti visto che in realtà appaiono, anche agli occhi dei meno esperti, lontani anni luce dalla iconica “Saddle”…:

La replica di Dior

A detta di Dior, invece, la Saddle avrebbe eccome una propria forma distintiva. Innanzitutto perché, trattandosi di un prodotto di alta moda appartenente ad un brand di lusso, certamente il consumatore medio ha un grado di attenzione ai dettagli più elevato e, in secondo luogo, nessun’altra borsa è mai stata disegnata prendendo ispirazione da una sella da equitazione. Insomma, la forma a sella non sarebbe solo distintiva, nel senso che si discosta in modo significativo dalla norma e dai costumi del settore, ma sarebbe anche immediatamente identificabile dal pubblico a cui si propone.

La decisione

Argomentazioni valide, che però non hanno convinto l’Ufficio, soprattutto perché, pur essendoci equivalenza sostanziale tra tutte le tipologie di marchi, quelli meno convenzionali (tra i quali rientra, per l’appunto, una forma) sono meno caratteristici agli occhi del consumatore, e quindi è più facile che perdano il carattere distintivo richiesto. In parole povere, è molto più comune che abbia carattere distintivo un logo piuttosto che una forma.
In secondo luogo, con specifico riferimento al target di clientela cui i prodotti Dior si riferiscono, che dovrebbe essere dotata di un certo “occhio clinico”, l’EUIPO ha eccepito che le categorie di prodotti oggetto della domanda di Dior appartengono a fasce di prezzo molto diverse tra loro che si rivolgono ad un pubblico generico con un livello di attenzione medio. Anche in questo caso, in sostanza, non si può affermare con certezza che il consumatore dovrà rendersi conto del “carattere distintivo” della Saddle.
In definitiva, come si diceva in apertura, la richiesta di Dior è stata parzialmente accolta. Niente da fare per la categoria 9, che ricomprende, tra le altre cose, “Borse, borsette, marsupi (pelletteria), kit da viaggio (pelletteria), beauty case e trucchi (vuoti)”. Semaforo verde, invece, per la classe 18, composta, ad esempio, da occhiali, custodie, cartelle, custodie per telefoni, pelle e similpelle, portafogli, borse da viaggio, e così via.

Come diversi suoi “colleghi”, anche Dior ha fallito nel tentativo di registrare la propria iconica forma. La stessa sorte è toccata anche ad altri brand, come Louis Vuitton che ha tentato di registrare la trama “Damier Azur” o ad Eos con il suo balsamo labbra sferico, tutti segni distintivi che non sono stati considerati abbastanza atipici rispetto alla norma e ai costumi del settore.

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