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Il “Registro delle opposizioni” accoglie anche i numeri di cellulare

Il nuovo Registro

Addio al telemarketing selvaggio sul nostro numero di cellulare. Da oggi, 27 luglio 2022, il “Registro delle opposizioni”, istituito dal Ministero dello Sviluppo Economico e disciplinato dal Decreto del Presidente della Repubblica numero 26 del 27 gennaio 2022, si allargherà anche ai numeri di telefonia mobile.

Si completa così un percorso molto atteso dai cittadini che ha coinvolto, insieme al MiSE e la Presidenza del Consiglio, anche il Parlamento, l’AGCOM, il Garante della Privacy, gli operatori e le associazioni dei consumatori. È un traguardo davvero notevole, se si pensa alle numerose chiamate che riceviamo quasi quotidianamente sui nostri cellulari: secondo una ricerca del Codacons, si stima che un utente medio, che dispone sia di linea fissa che di linea mobile, riceve una media di 5 telefonate commerciali a settimana.

In questo senso il nuovo Registro costituisce una svolta importante, perché il Registro attuale, regolato dal D.P.R. 178/2010, permetteva di iscrivere solamente i numeri di telefono fissi presenti negli elenchi pubblici e gli indirizzi postali, e quindi non era in grado di risolvere totalmente il problema.

Come iscriversi

Il Registro delle opposizioni è un servizio pubblico e gratuito, che garantisce agli utenti di non essere contattati da operatori di marketing, a meno che non abbiano prestato – o rinnovato – il loro esplicito consenso.

Sarà possibile iscriversi al Registro compilando un apposito modulo elettronico sul sito internet www.registrodelleopposizioni.it, oppure telefonando al numero verde 800 957 766 per le utenze fisse e allo 06 42986411 per i cellulari o, ancora, inviando un apposito modulo digitale tramite mail all’indirizzo iscrizione@registrodelleopposizioni.it. Restano ovviamente valide le iscrizioni al “vecchio” registro.

Le sanzioni

Dal momento dell’avvenuta iscrizione, poi, dovranno decorrere 15 giorni affinché gli operatori registrino la richiesta: tutte le aziende del settore, infatti, sono obbligate a controllare periodicamente il Registro e ad eliminare dalle proprie liste i numeri di telefono di tutti gli iscritti. Ma se, trascorsi 15 giorni, il cittadino dovesse comunque ricevere telefonate indesiderate, potrà rivolgersi al Garante Privacy o all’Autorità giudiziaria. Le sanzioni sono pesantissime: gli operatori (ossia, ai sensi del Decreto, i soggetti che, in qualità di titolari del trattamento dei dati personali degli utenti, effettuano un trattamento di dati per finalità pubblicitarie o commerciali) rischiano multe fino a 20 milioni di euro, per le imprese sono invece previste sanzioni fino al 4% del fatturato totale annuo.

Le problematiche

Il problema principale del nuovo Registro è che potrebbero sfuggire i call center ubicati all’estero, non perché non siano soggetti alla normativa italiana, ma perché è complesso comminare loro eventuali sanzioni. Stesso discorso vale per gli operatori “illegali”.

Si prospetta una dura resistenza alle nuove regole: secondo i dati del Codacons, il telemarketing rappresenta in Italia un business da circa 4 miliardi di euro l’anno, e la vendita telefonica di beni e servizi produce un giro d’affari che si stima aggirarsi intorno ai 40 miliardi di euro.

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