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McDonald’s diventa Zio Vanja (o forse no?)

Arrivederci, McDonald’s

Ispirato al dramma di Anton Čechov, la Russia lancia sul mercato un nuovo fast food in sostituzione del diffusissimo McDonald’s che, come altre 250 aziende, ha abbandonato la Russia nelle scorse settimane.

Gli ingredienti sono semplici: materie prime russe al 100% – per ovviare alle sanzioni imposte dall’Europa -, prezzi ridotti, e un’insegna che sembrerebbe ricordare qualcosa… su uno sfondo rosso spicca un “arco dorato” a forma di B, lettera dell’alfabeto cirillico che corrisponde alla V di Vanja.

Il marchio, anche se sostanzialmente identico a quello di McDonald’s (basta ruotare la testa di novanta gradi a destra, ed eccolo lì!), è stato depositato il 12 marzo scorso.

Ma come è possibile?

Facciamo un passo indietro. Il 4 marzo, l’Ufficio Brevetti e Marchi degli Stati Uniti (USPTO) ha interrotto i rapporti con gli uffici russi per la proprietà intellettuale. Di tutta risposta la Russia, il giorno dopo, ha emesso un decreto che permette di utilizzare brevetti per invenzioni, disegni industriali e modelli di utilità di quelli che ora sono considerati “paesi ostili”. Tra questi, ovviamente, gli Stati Uniti, il che ha reso possibile “prendere in prestito” la famosissima M di McDonald’s. In questo modo i consumatori riterranno che niente sia cambiato, e gli Uncle Vanja trarranno beneficio da una palese violazione dei diritti di proprietà intellettuale.

Gli effetti secondari della guerra

I locali, ad oggi, non sono ancora aperti, ma l’idea dei padri fondatori di Zio Vanja è di rilevare i locali dell’ex McDonald’s, per permettervi l’ingresso del fast food tutto made in Russia. Il “rebranding” di McDonald’s in Uncle Vanja, in realtà, sembrerebbe non essere altro che un tentativo di Putin di creare un mercato russo totalmente autosufficiente, esclusivamente basato su materie prime e forza lavoro nazionali.

In sostanza, il conflitto tra Russia e Ucraina sta rivelando solo adesso le conseguenze sino ad ora rimaste in ombra rispetto alla drammaticità del conflitto armato. I marchi, brevetti e i diritti di proprietà intellettuale delle società non sono più protetti in Russia, nemmeno nei tribunali, e la stabilità economica delle grandi compagnie inizia a disgregarsi.

Una volta terminata la guerra, la Russia restituirà i marchi ai legittimi proprietari?

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