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PMI italiane. Tre rischi che ne indeboliscono la competitività in Europa

Intervista al presidente di ASSIDIM Marcello Marchese

Una recente ricerca effettuata dal Centro Studi Assidim, basata su dati ISTAT 2020, evidenzia che la spesa per la protezione sociale in Italia nel 2019 è stata di oltre 500 miliardi di euro, di cui il 60% è Previdenza (INPS), il 25% Sanità (SSN), l’11% Prestazioni Assistenziali (per esempio l’indennità di accompagnamento) e il restante 7% Prestazioni erogate da Enti Privati.

Un’altra interessante ricerca Elips-Life-Prometeia ci dice anche che solo il 3% dei lavoratori italiani, su un totale di 25,6 milioni di occupati, è coperto da cosiddetti rischi “biometrici”: cioè quelli derivanti da Morte, Infortuni, Invalidità permanente e non auto-sufficienza.

Sappiamo che la nostra economia è sostenuta soprattutto da PMI (97% delle aziende italiane). Facile a questo punto trarre le conclusioni: i dipendenti delle aziende italiane sono pericolosamente “sotto assicurati” di fronte ai rischi legati alla Salute e Protezione.

Intervista a Marcello Marchese, presidente di ASSIDIM

“ASSIDIM, grazie al proprio Ufficio Studi, svolge una attività di divulgazione e ricerca per diffondere, specialmente fra gli imprenditori delle PMI, una nuova cultura volta a promuovere il “Vero Welfare”, accessibile, moderno e soprattutto sostenibile” ci conferma il Presidente Marcello Marchese, che sintetizza il concetto con due parole chiave: “Salute & Protezione”.

(nella foto il presidente di ASSIDIM Marcello Marchese)

“In caso di tragedie familiari conseguenti alla perdita del capofamiglia vediamo ancora in alcune aziende (troppe) la cassetta esposta alla reception per la “colletta” di sostegno alle famiglie. Magari queste realtà sono note per le loro soluzioni e prodotti innovativi apprezzati in tutto il mondo, ma sul welfare siamo a livelli di arretratezza che si spiegano solo con una mancata conoscenza dell’argomento”.

Come si può affrontare oggi questo argomento?

“Assicurarsi contro i rischi derivanti da morte e invalidità permanente costa veramente poco, come dimostra il rapporto fra contributo versato e indennizzo. E se poi si utilizza una Cassa di Assistenza, oltre ai vantaggi fiscali, si ottengono i benefici della mutualità che contribuiscono a non fare variare i premi in caso di evento avverso” e condizioni di accesso decisamente agevolate.

Come interpreta lei i dati diffusi da Prometeia-Elips-Life?“Secondo i dati della ricerca, ad un lavoratore di 35-40 anni bastano 300 euro di premio-contributo associativo annuo, cioè meno di un euro al giorno, versati in una polizza collettiva, per garantire ai propri familiari un indennizzo fino a 300.000 euro in caso di morte prematura. Questo significa che il dipendente con un reddito medio di 30.000 euro all’anno, in caso di premorienza, potrebbe garantire ai suoi cari l’equivalente di 10 anni di tranquillità. Con il costo di un caffè al giorno.”

Evidentemente in molte aziende manca una corretta percezione delle conseguenze legate al verificarsi di eventi avversi come la morte o l’invalidità permanente.

“Proprio così, e nelle PMI queste sono ancora più drammatiche quando una invalidità grave o una morte prematura colpiscono le figure chiave. Si mette a repentaglio non solo la propria sicurezza economica e quella dei familiari, ma addirittura la “business continuity” aziendale.

ASSIDIM si adopera costantemente per sensibilizzare i propri beneficiari con iniziative di formazione e divulgazione di “cultura della salute e protezione” come la nostra recente Survey sugli Stili di Vita, finalizzata a sviluppare più consapevolezza sui temi della Prevenzione e sull’importanza di adottare comportamenti più virtuosi in termini di alimentazione, sport e uso di tabacco e alcolici”.

Ultimamente si parla molto della perdita dell’autosufficienza

“Anche in quest’ambito c’è moltissimo da fare. Oggi le coperture Long Term Care sono adottate pochissimo. L’invecchiamento costante della popolazione e il parallelo stress a cui è sottoposto l’INPS (sembra che il punto critico di “tenuta” sarà intorno al 2030) rende evidente che non sarà possibile contare su una pensione adeguata e che la situazione diventerebbe ancora più grave in caso di perdita dell’autosufficienza con il disagio economico ad essa collegato. Basti pensare all’esplosiva crescita della domanda di “badanti” e “assistenti domiciliari” che è sotto gli occhi di tutti”.

So che ASSIDIM ha impostato per il 2022 una serie di appuntamenti web a cadenza regolare, finalizzati proprio a “fare cultura” su queste tematiche. 

“Parleremo di “Welfare Vero”, di rischi, di bisogni che i lavoratori manifestano e delle ricadute positive che si riverberano sulle aziende che li soddisfano ottenendo non solo migliori performance, serenità e motivazione, ma diventando più attrattive e competitive. Tratteremo anche di Digital Health, con le novità che la tecnologia oggi offre a tutti attraverso uno smart phone come questa impatti anche sulle dinamiche di inclusione, sempre più al centro dei dibattiti sull’evoluzione delle organizzazioni.

In un contesto di sempre maggiore turbolenza economica e sociale, di aumento dell’incertezza e della precarietà, speriamo di poter fornire ai “nostri” imprenditori nuovi punti di vista e stimoli per migliorare la loro qualità della vita, quella dei loro collaboratori e anche delle loro imprese che, se dotate di un sistema di protezioni più qualificate, saranno più resilienti ed attrattive, più competitive e performanti”.

Come desidera concludere questa intervista?

“Vogliamo contribuire alla crescita dei nostri imprenditori che con le loro aziende rendono unico il nostro Paese, fare evolvere le loro competenze nell’ambito del welfare così da renderlo parte integrante della loro capacità di fare business. Abbiamo questa “mission”: stimolare le aziende che ci seguono ad adottare Piani di Welfare Vero, “solidi”, non limitandosi all’adozione di qualche strumento di supporto al reddito, come ticket Restaurant o Soluzioni da welfare da Piattaforma (Buoni acquisto, etc).

Piani Welfare che prevedano Coperture Sanitarie, Infortunistiche (anche fuori dal luogo di lavoro, come lo Smart Working imporrà sempre di più) e che prevedano coperture in caso di morte, invalidità, malattia e non autosufficienza. Vogliamo contribuire a “rovesciare la piramide” estendendo l’accessibilità a soluzioni sostenibili, innovative ed accessibili, per attrarre i lavoratori più giovani e con competenze qualificate e per proteggere i redditi più bassi, quei i lavoratori e lavoratrici che non hanno accesso ad alcuna forma di tutela contrattuale in tale ambito”.

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