a
Sorry, no posts matched your criteria.
 • ambiente e territorio  • L’Italia diventa green

L’Italia diventa green

L’8 febbraio scorso i diritti dell’ambiente sono definitivamente entrati nella Costituzione italiana.

Un successo su tutti i fronti, visti i quattrocentosessanta voti a favore della Camera, con un solo contrario e sei astenuti. Quattro approvazioni, due al Senato e due alla Camera, per non dover sottoporre la legge di riforma a un referendum: in soli otto mesi, in piena pandemia, è stato concluso l’iter. Un vero record, sintomatico della centralità della tematica nell’opinione comune.

L’articolo 9 e l’articolo 41 della Costituzione

La riforma riguarda, essenzialmente, due articoli.

L’articolo 9 (che, tra l’altro, è incluso nei principi fondamentali della Costituzione) ora abbraccia non solo la tutela del patrimonio paesaggistico e di quello storico e artistico, ma si allarga all’ambiente, alla biodiversità, agli ecosistemi e agli animali. Un ottimo risultato, se si pensa che l’idea iniziale era quella di aggiungere al testo la sola parola “ambiente”.

Con l’articolo 41, invece, si introduce il concetto secondo il quale la salute e l’ambiente sono paradigmi da tutelare da parte dell’economia, al pari della sicurezza, della libertà e della dignità umana. E inoltre, che le istituzioni possono orientare l’iniziativa economica pubblica e privata verso fini sociali e ambientali.

Le conseguenze della riforma

Una riforma davvero moderna, che non si limita ad inserire il concetto di “ambiente” nel testo costituzionale, ma lo considera come un bene autonomo: l’ambiente dev’essere tutelato in quanto tale, non in quanto strumentale alla vita umana. Fino ad ora, invece, era l’uomo ad essere beneficiario della tutela giuridica e con lui, di riflesso, anche l’ambiente.

Le conseguenze di questa riforma sono di ampissima portata, perché la Costituzione, essendo fonte legislativa di rango primario, è in grado di fungere da parametro per tutte le leggi nazionali.

Un risultato che non sarebbe stato raggiungibile per il tramite delle sole sentenze, che non possono vincolare le decisioni future e, in generale, l’ordinamento.

L’Unione europea

L’Italia arriva dopo che altri Paesi europei si sono già orientati verso una legislazione più green: tra questi, solo per citarne alcuni, Grecia, Portogallo, Spagna, Germania, Francia.

E alle legislazioni nazionali va aggiunta la spinta data dall’Unione europea, capace di amalgamare i singoli ordinamenti degli stati membri. In effetti, non è una novità che i cittadini UE beneficino di alcuni tra i più elevati standard ambientali al mondo.

Non resta ora che aspettare la pubblicazione del nuovo testo costituzionale sulla Gazzetta Ufficiale, per una Costituzione ancora più bella.

POST A COMMENT