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Alessandra Basile intervista Gloria Giorgianni

Con una breve recensione del Biopic su Carla Fracci

Alessandra Basile intervista Gloria Giorgianni, fondatrice della casa di produzione Anele

Premessa

La casa di produzione cinematografica, televisiva e multimediale Anele produce, dal 2013, film e fiction, particolarmente raccontandoci storie italiane, sia al maschile che, forse soprattutto, al femminile e volendo trasmettere alcuni valori del nostro paese fra noi e nel mondo, in nome di talento, tenacia, creatività, risultato e condivisione, anche futura. A capo di questa bella realtà, che agisce nel nome, anche, dell’indipendenza, la producer Gloria Giorgianni, che intervisto di seguito, partendo da Carla, con la presenza attiva e gradita sul set di Carla Fracci, e proseguendo su altri fronti, tutti interessanti. Gloria è autrice di diversi soggetti poi divenuti prodotti video, fra i quali ‘Il segno delle donne’. La Fracci è mancata prima di riuscire a vedere “Carla”. Le opere di Anele ci fan sentire più vicini i personaggi che raccontano; affascinati dalle loro performance o creazioni, passiamo, così, a conoscerne le vite e le fragilità e i percorsi al successo, qui artistico e sulle punte.
“Carla” è un film biografico, girato, in piena pandemia, fra Roma, Orvieto e Milano, liberamente ispirato al libro scritto dalla Fracci, pubblicato nel 2013: Passo dopo passo – La mia storia. Il film si è avvalso della consulenza della Fracci, di suo marito Beppe Menegatti e di Luisa Graziadei e alcune delle riprese – cosa unica per una tv fiction – sono state realizzate internamente al Teatro alla Scala.

La mia intervista a Gloria Giorgianni

GLORIA GIORGIANNI, Produttrice del film e AD e fondatrice della casa di produzione ANELE

Intervista del 20.12.2021. 

BASILE. Gloria, un dispiacere che la Fracci sia mancata[1] prima che il ‘suo’ e vostro film fosse finito.

GIORGIANNI. È un cruccio che mi porto dietro. Avevamo fissato una data per la proiezione del pre-montato con lei e, per poco, non ci siamo riusciti. Non sospettavamo che stesse così male: durante le riprese di marzo l’abbiamo vista vitale, allegra, partecipe. Di Carla Fracci ho scoperto un’artista e una donna, una forza e un’eleganza – due cose apparentemente opposte – che mi hanno colpita. Conoscendola, mi è piaciuta ancora di più, per certi valori come l’empatia. Spero che da lassù sia rimasta contenta del film; io ho sentito una grande responsabilità nell’affrontare questo racconto.

BASILE. Vedrà che è così. La Fracci veniva sul vostro set: nell’occasione, dava dei consigli, magari, alla Mastronardi, la quale, in certe inquadrature e con il trucco-parrucco, le somigliava tantissimo?

GIORGIANNI. Abbiamo lavorato con un coreografo indicato da Carla e dal marito. Se lei stessa ha dato qualche consiglio, è stato sulla danza, lasciando totale libertà all’interpretazione. Carla è stata sempre garbata, standoci accanto nel rispetto, anche, del lavoro del regista e della produzione.

BASILE. A proposito, so che avete usato dei ballerini di professione: penso all’étoile Susanna Salvi.

GIORGIANNI. La Salvi è stata la splendida controfigura della Mastronardi, ma, anche per il Nureyev di Léo Dussolier siamo ricorsi a una controfigura, Giacomo Castellana. Mentre, nel ruolo di Mario Pistoni, abbiamo avuto la fortuna di un attore ballerino, Gabriele Rossi, anche molto noto su Rai 1.

Un film di genere biografico

BASILE. Facciamo un passo indietro: com’è nata l’idea di fare questo film di genere biografico?

GIORGIANNI. Fabio Scamoni: l’idea di questo Biopic è arrivata diversi anni fa da lui, che è il mio co-produttore associato nel progetto e ha il contatto con la famiglia di Carla Fracci. Ho subito pensato a una possibile co-produzione con Rai Fiction per raccontare la vita di Carla Fracci e la sua carriera, fatta di talento, eccezionalità, tenacia. Con Anele, cerco di mirare a dei racconti al femminile in chiave positiva. In più, in Carla ci sono i temi sia dello sport, della danza, sia della costruzione di una carriera, concetto, io credo, utile da far passare, specie ai giorni nostri. I grandi successi non arrivano per caso, si ottengono con allenamento, determinazione, volontà e lavoro. Come fece Carla, nonostante una partenza un po’ penalizzata dalle origini famigliari modeste, senza molte risorse economiche. La Milano del film e dell’epoca è/era fervida artistico-culturalmente. Con la Fracci si vola anche fuori dall’Italia, perché il suo nome e la sua fama erano chiari anche all’estero.

BASILE. Mi collego a un altro tema che mi è arrivato dal film: i genitori della protagonista che Maria Amelia Monti e Pietro Ragusa perfettamente interpretano, sono portatori di valori solidi.

GIORGIANNI. Maria Amelia Monti: fantastica! Mi fa piacere che abbia notato Pietro Ragusa, che è bravissimo ed ha, fra i pochi attori italiani, interpretato un cameo in House of Gucci di Ridley Scott.

Gloria Giorgianni e la casa di produzione Anele

BASILE. Con Anele, diceva, le interessa raccontare storie, in particolare, su alcune figure femminili.

GIORGIANNI. Ho una tematica più ampia: il racconto del nostro Paese. Ed ha valore, per me, farlo in termini di indipendenza. Come sa, molte case di produzione, specie grosse, sono partecipate in larga misura o sono state acquistate dalle multinazionali straniere, il che, io penso, impatta molto sui temi narrativi. Lo osservo, non lo giudico, rimarcando la differenza con il poter fare un racconto più diretto, provenendo da noi. Io ne sento l’esigenza. Oltre alla Mafia e a certi stereotipi diffusi nel mondo, io credo vadano esportate l’identità dell’Italia e le storie di chi ha regalato al nostro Paese una memoria importante. Il racconto biografico è, poi, poco battuto da noi, mentre, in America, di prodotti così ce ne sono tanti. Tra le storie al femminile, ‘Donne[2]’, quelle di Camilleri, è una delle prime produzioni di Anele: è una fiction, in 10 parti da 10 minuti l’una, sulle donne che realmente Camilleri incontrò nella sua vita e sui profili che lui ne tracciò. Il racconto al femminile penso possa aiutare quel cambio di mentalità che ha già fatto passi avanti enormi, ma che ha ancora grandi spazi di miglioramento. Se avanzasse anche solo di un millimetro, ne sarei felice.

BASILE. Osservo un cambiamento da qualche anno nei ruoli femminili nei film, finalmente anche protagonisti e non più solo madri, mogli, sorelle ecc del protagonista maschile. I prossimi progetti?

GIORGIANNI. Verissimo! Tra i progetti, la fiction su Arnoldo Mondadori[3], girata la scorsa estate. Mi interessa raccontare anche l’imprenditoria culturale. È la storia di un bambino povero che fu poi uno dei maggiori editori italiani, cercando di portare il libro a tutti. Altre idee sugli editori sono in sviluppo. Per l’anno prossimo, è in piedi un film sullo sport, il cui protagonista è maschile, non un personaggio noto e siciliano, come me. La Sicilia valoriale, che lavora ogni giorno e convive con l’altra Sicilia fin troppo narrata, si lega, nel film, a una bellissima storia nel mondo dello sport.

BASILE. Gloria, le riprese sono, in parte, state fatte dentro al Teatro alla Scala, cosa rara e difficile.

GIORGIANNI. Sì. Abbiamo avuto il privilegio di un set interno alla Scala per più giorni grazie al sovrintendente Meyer[4]. Ringrazio, anche, la Regione Lombardia per il patrocinio che ha dato al film. Quanto alla scelta della Scala, oltre alla ricchezza visiva, ci interessava delineare il forte rapporto di Carla Fracci con quel teatro, nonostante siano stati diversi i palchi importanti calcati. Abbiamo sempre considerato la Scala come il protagonista narrativo della storia di Carla.

BASILE. Avete, anche, dato ulteriore luce a questo nostro monumento milanese, ma pure italiano, noto all’estero. Parliamo di tempi di realizzazione, immagino rallentata dal Covid e dai Lockdown.

GIORGIANNI. Un anno e mezzo per sviluppare la sceneggiatura; abbiamo girato in più fasi, non solo per il Covid, ma anche in base alle disponibilità dell’attrice. Abbiamo dovuto girare nel febbraio 2021, in piena pandemia. Difficile girare così. Il set, però, era pieno di persone motivate.

Alessandra Mastronardi

BASILE. Tornando all’interprete principale, come mai la Mastronardi, oltre che per la somiglianza?

GIORGIANNI. Alessandra Mastronardi è un’attrice importante, molto amata, ritengo, dal pubblico. La fisicità e la somiglianza han contribuito, ma è difficile interpretare una persona vivente. Tengo a sottolineare il lavoro eccezionale dei reparti di trucco e parrucco e costumi, capeggiati dalla brava costumista Magda Accolti Gil, che è stata accuratissima nella ricostruzione dei costumi dell’epoca.

BASILE. È possibile vedere Carla su Rai play, corretto? Ci saranno altre evoluzioni?

GIORGIANNI: Corretto. La distribuzione estera è di Rai Com[5]. Mi piacerebbe trovare un approdo di Carla fuori dal paese, in America, dove la Fracci si è fatta conoscere. Vorrei ricordare che abbiamo delle eccellenze, fra cui delle grandi donne, che portano avanti l’Italia attraverso talento e merito.

Club Canova

BASILE. Abbiamo parlato di contesti imprenditoriali produttivi e culturali. Noi ci siamo contattate grazie al Club Canova, che cito con piacere. Lei è socia di quello romano. Io ho avuto occasione, con la socia Alina Di Biase, di prendere parte a qualcuno dei loro eccellenti eventi a Milano.

GIORGIANNI. È una famiglia di amici il Canova per me. Professionalmente, diversi ambienti lo caratterizzano, ma si condividono spunti e ragionamenti, dunque la condivisione è la chiave.

BASILE. Per concludere una domanda che poteva essere la prima di tutte: Gloria, qual è stato il suo percorso, intendo prima di creare Anele?

GIORGIANNI. Guardi, prima di Anele, ero nella Palomar[6]. Non mi sono laureata. Mi sono trasferita, per motivi personali, dalla Sicilia a Roma e ho cominciato a lavorare nella Palomar, nella redazione di alcuni programmi. Poi, Carlo degli Esposti, il produttore e fondatore della Palomar, mi ha chiesto di lavorare con lui. Ho fatto molta gavetta, dalla segretaria alla producer. La gavetta conta. Mi sono dimessa nel 2012 con l’intento di fare un percorso più mio. Nessuno che mi abbia detto ‘hai avuto una buona idea’. Ci leggo una questione culturale e il mio essere una donna. Non mi sono fermata: la mia scelta mi corrispondeva ed era ragionata da anni; a un certo punto, ho trovato il momento giusto per agirla. Il produttore è un imprenditore che fa cultura e realizza un progetto, occupandosi sia della parte creativa sia di quella economica. Poi, a me, personalmente, piacciono da sempre le storie: mio padre ci leggeva quelle di Capuana[7]. Mi piacciono quelle che ha un senso condividere con gli altri.

BASILE. Grazie mille Gloria, è stato davvero piacevole e interessante conoscerla.

CONCLUSIONE

Saluto Gloria e restiamo d’accordo di vederci per prenderci un bel caffè. L’unico dubbio è se a Roma o a Milano, città comuni a entrambe. Si vedrà; questa, in fondo, è un’altra storia.

Recensione del film

‘Carla’ è una coproduzione Rai Fiction-Anele, realizzata con il patrocinio della Regione Lombardia, il contributo del Comune di Orvieto e con il contributo del MIC- Ministero della Cultura – Direzione generale Cinema e audiovisivo. Soggetto di Fabio Scamoni e Graziano Diana. Sceneggiatura di Graziano Diana e Chiara Laudani con la collaborazione di Emanuele Imbucci e Fabio Scamoni. Consulenza di Carla Fracci, Beppe Menegatti e Luisa Graziadei. Produttore esecutivo Tore Sansonetti. Produttori associati Fabio Scamoni e Carlotta Schininà. Produttori RAI Lorenza Bizzarri e Gianluca Casagrande. Prodotto da Gloria Giorgianni. Regia di Emanuele Imbucci. Distributore Cinema QMI. Fra gli interpreti: Alessandra Mastronardi, Maria Amelia Monti, Pietro Ragusa, Luigi Fracci, Elena Cotta, Euridice Axen, Paola Calliari, Gabriele Rossi, Lorenzo Lavia, Maurizio Donadoni, Paola Lavini.

Recensione – Ecco chi è Carla Fracci, dall’infanzia al successo prorompente, gioie e dolori della prima ballerina fra le più note. Alessandra Mastronardi e l’étoile Susanna Salvi[8] le prestano viso e corpo sul set. Alla regia Emanuele Imbucci. Una Carla Fracci forte quando danza, più fragile, forse, fuori dal tutù, ma sempre fedele alle sue origini. La somiglianza fra la Mastronardi e la compianta Carla è molto credibile. La regia è armonica, il cast allineato. Simpatica e bravissima Maria Amelia Monti, nei panni della mamma della Fracci. Sembra che, poco prima di morire, la madre vera abbia detto del padre di Carla, in una trasmissione televisiva, di averlo amarlo e di averci discusso come il primo giorno. Un plauso ai costumi e alla fotografia[9]. Emozionante il legame, almeno nel film, fra Carla e i due genitori, saldo dalla tenera età; incoraggiante, poi, il suo matrimonio con l’amato Menegatti, che l’ha diretta diverse volte. Se accettare il tempo che passa è dura per chiunque, per gli artisti e gli sportivi, soprattutto per alcuni di loro come le stelle del ballo, è durissima. Uno dei personaggi del film dice ‘il nostro corpo invecchia prima che smetta il nostro desiderio di danzare’. La Fracci è stata capace di essere indipendente da certi schemi (specie allora) e di formarsi una famiglia. Ma la danza era la sua anima, il suo cuore; diceva che per lei danzare era come respirare.

Trailer: https://www.youtube.com/watch?v=s7omOmcllAE

Vederlo? – Sì! Le biografie così ci regalano cultura, facendoci amare gli italiani. Il mio voto è 7/8.

Dove vederlo? – In live streaming sulla piattaforma RaiPlay.it. Il film è uscito al cinema per tre giorni nel novembre 2021 – l’8, il 9 e il 10 – e, poi, è andato in onda il 5 dicembre su Rai 1.

[1] La Fracci è deceduta per un cancro il 27 maggio 2021, dunque solo sette mesi fa.
[2] http://www.anele.it/le-donne-di-camilleri-in-pillole/
[3] https://www.ansa.it/sito/notizie/cultura/tv/2021/08/31/placido-e-arnoldo-mondadori-in-docufiction-rai-ciak-a-roma_9daf1339-be1f-4a63-9cbd-2f3baee7b78a.html
[4] https://it.wikipedia.org/wiki/Dominique_Meyer
[5] https://www.raicom.rai.it/
[6] https://it.wikipedia.org/wiki/Palomar_(azienda)
[7] https://it.wikipedia.org/wiki/Luigi_Capuana
[8] https://it.wikipedia.org/wiki/Susanna_Salvi
[9] Gigi Martinucci – https://it.wikipedia.org/wiki/Luigi_Martinucci

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