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Reddito di libertà. Come funziona. Come si ottiene

Finalmente diventa norma il “Reddito di libertà”, fondo istituito il 17 dicembre 2020, con un decreto dell’ex presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Si tratta di un contributo economico destinato alle donne vittime di violenza che si trovano in condizione di povertà e di vulnerabilità, con o senza figli minori, seguite dai centri antiviolenza riconosciuti dalle Regioni e dai servizi sociali nei percorsi di fuoriuscita dalla violenza. Il fine è quello di contribuire a sostenere l’emancipazione economica.

La circolare

Meglio muoversi subito, c’è solo un mese e mezzo per chiederlo

Con la circolare INPS 8 novembre 2021, n. 166  l’Istituto illustra nel dettaglio la disciplina del Reddito di Libertà, specificando i requisiti di accesso al beneficio, il regime fiscale e le compatibilità con altre misure di sostegno. Come il Reddito di Cittadinanza o altri sussidi economici anche di altra natura (REM, NASpI , Cassa Integrazione Guadagni , ANF, ecc.).

Il reddito di libertà è riconosciuto da Inps con un contributo nella misura di 400 euro mensili pro capite, in unica soluzione per massimo dodici mesi, entro il limite delle risorse assegnate a ciascuna Regione o Provincia autonoma. Il termine per presentare le domande è il 31 dicembre 2021 e i fondi saranno assegnati fino a esaurimento budget.

Le regioni che avranno le quote maggiori del reddito di libertà variano a seconda dell’ ’incidenza della popolazione femminile compresa tra i 18 e i 67 anni’’. Di conseguenza le quote maggiori verranno assegnate a Lombardia (491.595); Campania (345.087); Lazio (277.928); Sicilia (274,329); Veneto (238.055).

Chi può richiederlo

Il reddito di libertà può essere richiesto dalle cittadine italiane, comunitarie o extracomunitarie con regolare permesso di soggiorno, e da chi gode dello status di rifugiato o di protezione sussidiaria.

La domanda deve essere presentata “dalle donne interessate, direttamente o mediante un rappresentante legale o un delegato, per il tramite del Comune competente per residenza”, come specifica la Circolare Inps numero 166 dell’8 novembre 2021.
La condizione di bisogno straordinaria o urgente dell’interessata è dichiarata dal servizio sociale professionale di riferimento. Alla richiesta che dovrà essere predisposta su un apposito modello Inps, dovrà essere allegata la dichiarazione firmata dal rappresentante legale del Centro antiviolenza che ha in carico l’interessata, che ne attesti il percorso di emancipazione ed autonomia intrapreso e la dichiarazione del servizio sociale professionale di riferimento, atta a rilevare lo stato di bisogno legato alla situazione straordinaria o urgente.

Come fare?

Il requisito essenziale per poter ottenere il Reddito di Libertà è quello di essere seguite da un centro antiviolenza.
“Grazie a questo contributo, molte donne saranno spronate a rivolgersi ad un centro antiviolenza. L’osservatorio di Sportello Mamme si è subito attivato nel dare assistenza alle molte richieste che sono pervenute e che contemplano anche i minori facenti parte di nuclei familiari oggetto di violenze” dichiara Carolina Casolo, founder di Sportello Mamme “Riceviamo email di aiuto da tutto il territorio nazionale. Le tutele per le donne sono poche e non tutte strutturali. Basti pensare che il termine per richiedere la misura RdL è il 31.12.2021 e fino a esaurimento fondi. C’è molto da fare…”

Carolina Casolo – Sportello Mamme

Carolina Casòlo è fondatrice di questo progetto online: consulente aziendale, esperta in start up e in costante tensione verso i lavoratori autonomi, da anni studia approfonditamente bonus, premialità e sostegni al reddito per neo mamme.

Insieme al fratello Giacomo, che si occupa dello sviluppo digitale, è nata questa l’iniziativa imprenditoriale “Sportello mamme” il portale numero 1 per aiutare mamme e papà. Ma non solo, anche per gestire per tutti le pratiche di sostegno al reddito e dare a tutti consulenza continuativa.

CSI – Consulenza e Servizi Integrati SRLS – C.F. e P.I. 08776870969

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