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Una nuova visione. I primi 100 giorni di Biden

Bidenomics. È stato già ribattezzato così il programma di interventi in economia elaborato dal presidente americano Joe Biden e dai suoi collaboratori. Un piano, al momento, di investimenti solo pubblici – primo punto di rilievo – e da finanziare in buona parte – secondo aspetto di peso – con un maggior prelievo fiscale per grandi imprese, rendite finanziarie e nuove tasse sugli americani con oltre 400mila dollari di reddito.

Ma soprattutto un piano articolato – commenta Corrado Fontana sul sito www.valori.it  – importante per i volumi di spesa e di forte impronta progressista, innovativa e green. Per alcuni quasi “di sinistra”. E dalle enormi ambizioni, all’insegna del Build Back Better, cioè “ricostruire meglio”.

Gli USA 

Ma qual è la situazione del Paese che si è trovato a fronteggiare Biden nei suoi primi 100 giorni?

fonte: Alternatives Economiques su dati American Society of Civil Engineers

Per la Casa Bianca, che per quattro anni è stata caratterizzata dagli show un po’ esibizionisti di Trump, gli ultimi tre mesi sono stati una rivoluzione copernicana. Anche dal punto di vista dei comunicati stampa ufficiali, non ci sono litigi, né insulti: sembrano proprio dei comunicati istituzionali … veri.

Tutto questo significa che siamo di fronte a una presidenza noiosa? Assolutamente no. Questa è una Presidenza molto più interessante – fino ad ora – di quanto penso nessuno di noi avesse immaginato. Direi che è affascinante. Semmai Donald Trump era più spettacolare, sapeva come mettersi al centro dell’attenzione; Biden sembra pensare che sia importante lasciare che le persone si concentrino su ciò che il governo offre, piuttosto che su ciò che dichiara. Ad esempio migliora la diffusione del vaccino, ma senza troppe autocelebrazioni.

Joe Biden ha nominato un gabinetto in gran parte tecnocratico, presumibilmente per svolgere funzioni manageriali. Forse far viaggiare un po’ meglio i treni, ma non cambiare tutto il materiale rotabile, figuriamoci alterare lo scartamento delle ferrovie. Un’ambizione adeguata per Amtrak Joe, come lo chiamano i cittadini.

La pandemia

Una nazione profondamente provata dalla pandemia di Covid-19 (oltre 566mila morti, -9,5% di Pil nel 2020 sul 2019) e stretta fra la divisione politica interna, culminata nell’assalto al congresso del 6 gennaio 2021, e due minacce esterne dichiarate: la concorrenza cinese e, soprattutto, l’impatto dei cambiamenti climatici (un abisso rispetto al negazionismo di Trump).

All’American Rescue Plan (cioè il “Piano di salvataggio americano” 1900 miliardi di dollari), passato nonostante la dura opposizione dei repubblicani si sta già affiancando un secondo provvedimento, l’American Jobs Plan (si stimano 2.300 miliardi di dollari) in via di approvazione: assistenza agli anziani, infrastrutture di trasporto e veicoli elettrici, banda larga, rete elettrica, rete idrica e green economy.  Soprattutto a sostegno delle piccole imprese e per rilanciare lavoratori licenziati (dislocated) o a rischio di esserlo.

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