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Diversity Brand Summit 21: MySecretCase tra le 20 aziende più inclusive

ll riconoscimento ideato da Diversity e Focus Mgmt seleziona i brand con i migliori progetti di D&I: MySecretCase è entrata nella top 20 accanto ad Amazon, Carrefour, Coca-Cola, Durex, Esselunga, Google, H&M, Ikea, Intesa Sanpaolo, L’Oréal, Leroy Merlin, Mattel, Netflix, Pantene, Rai, Spotify, Freeda, Starbucks, TIM, Vodafone

We love everyBody” con questo claim, che per MySecretCase è prima di tutto una missione e un messaggio d’amore, il brand – che ha cambiato l’immaginario sulla sessualità in Italia e il primo shop online per il piacere delle donne e delle coppie – ha dedicato alla sua community un progetto che l’ha vista, ancora una volta, in prima linea sui temi della diversity&inclusion e che le ha permesso di classificarsi – accanto ad Amazon, Carrefour, Coca-Cola, Durex, Esselunga, Google, H&M, Ikea, Intesa Sanpaolo, L’Oréal, Leroy Merlin, Mattel, Netflix, Pantene, Rai, Spotify, Freeda, Starbucks, TIM, Vodafone – tra le 20 aziende più inclusive secondo il Diversity Brand Index 2021.

La ricerca, ideata da Diversity e Focus Mgmt, misura la capacità dei marchi di sviluppare con efficacia una cultura orientata alla Diversity & Inclusion attraverso le loro iniziative e attività realizzate in Italia, e coinvolge 7 aree di “diversità”: identità di genere, etnia, orientamento sessuale e affettivo, età, status socio-economico, (dis)abilità e credo religioso.

Norma Rossetti, CEO di MySecretCase

“Ho fondato MySecretCase con l’obiettivo di creare uno spazio per le persone e attento ai temi della diversity e del bodypositive; la soddisfazione più grande è che il brand sia stato segnalato tra le aziende più inclusive dagli stessi utenti, e questo rappresenta un’ulteriore conferma di una missione che portiamo avanti sin dalla nascita: infatti, aldilà dei singoli progetti, l’attenzione all’inclusività guida ogni nostra azione esterna ed interna, iniziando dal team, alla realizzazione dei prodotti e delle iniziative dedicate alla Community.

E questo è stato possibile grazie al lavoro di un team incredibile e il supporto di donne meravigliose che mi hanno accompagnata nel tema della Diversity, come Francesca Mudanò che si è occupata della produzione degli Spot TV – tra cui l’iconico “Vogliamo un mondo in cui le donne non sono oggetti sessuali ma possono averli tutti” – e Federica Ielapi nella parte di comunicazione rivolta ai Media” dichiara Norma Rossetti, CEO di MySecretCase

“Con “We love everyBody” MySecretCase ha reso protagoniste dell’e-commerce, ancora una volta, le donne invitandole a mostrare i loro corpi così come sono – formosi, alti, magri, tatuati e forse imperfetti per i canoni che la società propone – comunicando un’idea di estetica e di sensualità trasversale e in cui tutte possano riconoscersi”  continua.

 

 

Disabile DesiderAbile

Accanto a “We love everyBody” il Comitato Scientifico ha scelto  tra i progetti più virtuosi anche “Disabile DesiderAbile”,  la campagna oltre i tabù con cui MySecretCase ha voluto raccontare desideri, testimonianze e storie di persone con disabilità e caregiver; Disabile DesiderAbile è un invito alla riflessione, a vivere la sessualità oltre i pregiudizi, oltre l’ossessione di corpi perfetti e performanti, affinché il diritto al piacere diventi realmente inclusivo e universale. E l’azienda lo ha fatto attraverso un sondaggio nazionale, una campagna visiva di autoritratti sul canale Instagram di persone con disabilità che hanno deciso di metterci la faccia, interviste, testimonianze scritte e un ciclo di dibattiti e dirette sui social rivolte alla Community.

“L’obiettivo di tutte queste iniziative è dare vita a un vero e proprio movimento che duri nel tempo, un nuovo linguaggio fluido, che vada oltre il genere e aperto alla diversità, per far sì che l’inclusione diventi, finalmente, la normalità” conclude.

La ricerca

E da un’analisi dei dati del DBI emerge che c’è stata una riduzione dei brand citati come “maggiormente inclusivi” (388, contro i 482 dell’anno precedente, ossia il -19,5%), a causa soprattutto della riduzione dei contatti a seguito del lockdown e dell’emergenza epidemiologica. Inoltre, se hanno perso terreno le imprese legate ai consumer services (-12%.) e ai beni di largo consumo (- 10%), vengono invece premiate le aziende capaci di fare comunicazione su altri canali rispetto a quelli fisici (e-commerce, infotainment, social network): tra quelle percepite come più inclusive, infatti, crescono – rispetto allo scorso anno – quelle dell’information technology (+8 %), apparel & luxury goods (+10 %) e healthcare & wellbeing (+8%). Infine, in un paese con un buon grado di conoscenza sui temi della diversity la maggioranza delle persone (55,5%) si rivela altamente sensibile e attiva su queste tematiche e l’88% dei consumatori risulta maggiormente propenso verso i brand più inclusivi.